La cervicale: cos’è e come funziona

La cervicale: cos’è e come funziona

 

La cervicale è il segmento più mobile della colonna vertebrale ed è costituita da sette vertebre che formano la struttura ossea del collo: consente movimenti di flessione, estensione, rotazione, inclinazione e circonduzione.

Se la osserviamo di lato, normalmente forma una curvatura rivolta verso la parte posteriore (chiamata lordosi). Il tratto cervicale della colonna vertebrale è quello più facilmente soggetto a tensioni, dolori, movimenti inappropriati e posture che non sono corrette.

Come riconosciamo i sintomi?

 

Il dolore cervicale si può presentare in due modi: uno più acuto e uno più lento che via via si intensifica. Nel primo caso possiamo lamentare un dolore improvviso e violento in una zona specifica della nuca, che può bloccare la rotazione del capo, con possibili nausee o vertigini.

Nel secondo caso, invece, percepiamo un leggero dolore nella zona cervicale della colonna vertebrale e lo si può percepire guardando in alto o indietro (ad esempio, durante le manovre di retromarcia mentre si è alla guida).

Anche la ceraicobrachialgia è un dolore simile a quello cervicale: in questo caso si tratta di una sofferenza irradiata all’arto superiore fino alla mano, e può persistere o palesarsi solo durante alcuni movimenti.

 

Corpo e mente: come incidono i nostri pensieri sulla cervicale?

 

La cervicale è il tratto della spina dorsale che sostiene “il mondo della testa”.

Il nostro cervello, molto complesso, è allo stesso tempo sia contenitore che motore: i nostri pensieri possono essere codificati come un impegno mentale, determinazione, progettualità e allo stesso tempo sforzo, preoccupazione, paura e ossessione. I pensieri hanno un loro peso e, potendo essere di natura buona o cattiva, gravano sulla colonna tanto quanto il loro peso specifico.

Pertanto i muscoli cervicali si contraggono come se questi pensieri fossero l’elemento solido che sostiene l’equilibrio della testa.

Quando diciamo “tieni la testa sulle spalle” intendiamo sottolineare come ci sia bisogno di controllare gli eccessi emotivi e d’istinto, mirando a una salvaguardia di picchi emotivi che potrebbero, appunto, farci “perdere la testa”.

Si innesta pertanto quel senso di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, col fine di poter andare “a testa alta” nel mondo. Tutto questo grazie alla forza di volontà che ci ha spinto a portarci fino in fondo verso un intento dichiarato.

I disturbi a livello cervicale nascono spesso da un sovraccarico di contenuti mentali, e tutto ciò può essere ricondotto a un sentimento di troppo rigore o senso di responsabilità che vanno a discapito del lato sessuale ed emozionale della vita di tutti noi.

Quali esercizi consigliamo di fare?

 

Ecco 3 esercizi da eseguire da seduti, con i piedi appoggiati al suolo e le braccia distese lungo i fianchi. La schiena? Rigorosamente dritta!

 

  • Portare lentamente la testa in avanti, fino ad appoggiare il mento allo sterno. Poi procedere con il movimento contrario, cercando di far poggiare lentamente la nuca sul dorso. Ripetere per 3 volte.
  • Inclinare lentamente la testa da un lato come se volessimo appoggiare l’orecchio sulla spalla.
  • Descrivere un cerchio con la testa molto lentamente, in senso antiorario. Ripetere in senso orario. Più il movimento è lento, maggiore è l’efficacia. Ripetere per 3 volte.

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