L’anca: cosa fare se si consuma

Anca: cosa fare se si consuma

Le anche, con la loro posizione centrale rispetto al corpo, svolgono una funzione fondamentale di equilibrio in quanto stabiliscono il collegamento tra femore e bacino. Queste articolazioni hanno un ruolo duplice, da un lato rendono stabile il tronco, mantenendo il bacino in posizione verticale, dall’altro permettono al femore e  a tutta la gamba, il movimento breve del passo e quello lungo della corsa.

Sono avvolte da muscoli robusti e legamenti potenti e bilanciano il peso verso il basso della parte superiore del corpo, con la spinta verso l’alto, data dal “rimbalzo” generato dal piede ogni volta che tocca terra.

Quando l’artrosi ha ormai consumato le cartilagini, l’unica soluzione è un intervento chirurgico che le sostituisca con protesi sintetiche, poiché la forma di questo disturbo che colpisce l’articolazione dell’anca è una delle più invalidanti: alla lunga finisce col bloccare completamente la capacità di movimento di quella parte del nostro corpo. Oggi si tratta di un’operazione che dà ottimi risultati e consente spesso il recupero completo della mobilità.

Se il disturbo viene riconosciuto in tempo, possiamo rallentarne il decorso con numerosi accorgimenti.

Come riconosciamo i sintomi?

Movimenti semplici come accavallare le gambe, entrare o uscire dall’auto, camminare a passo spedito diventano dolorosi nelle prime fasi della malattia. Le fitte compaiono in vari punti del corpo: all’inguine, al gluteo, al pube, sul lato esterno della coscia e alla parte superiore dell’anca. Quando la patologia è conclamata il dolore si concentra all’inguine.

Ecco 6 esercizi utili: eseguire 15 ripetizioni per esercizio, partendo con una serie per arrivare nel tempo a eseguirne 4.

  • Sdraiati, afferrare un ginocchio con le mani ed eseguire dei movimenti sempre più lenti e ampi di rotazione dell’anca.
  • Sdraiati, ruotare l’anca verso l’interno; ciò aiuta a riposizionare bene l’articolazione.
  • Sdraiati, cercare di portare il ginocchio al petto; il movimento deve essere impedito dalla opposizione delle mani appoggiate al ginocchio; ciò contribuisce a
    rinforzare i muscoli che flettono la gamba.
  • Sdraiati sulla schiena con le braccia lungo i fianchi e le gambe distese e divaricate, ruotare le gambe prima verso l’interno, in modo da appoggiare la parte interna dei piedi, poi al contrario verso l’esterno.
  • Sdraiati sulla schiena, con le braccia distese lungo i fianchi e le gambe tese, portare la gamba sinistra verso l’esterno, mantenendo la destra ben aderente al suolo. Tornare alla posizione di partenza e ripetere con l’altra gamba.
  • Sdraiati sulla schiena, con le braccia lungo i fianchi e le gambe piegate, ginocchia e piedi uniti, abbassare le ginocchia verso l’esterno, una a destra e l’altra a sinistra, mantenendole sempre piegate, fino a unire le piante dei piedi, Tornare nella posizione di partenza e ripetere.

Omeopatia e fitoterapia

I rimedi in granuli per preservare le anche

  • Quando il dolore peggiora col freddoCalcarea fluorica 9 CH quando il dolore è aggravato dal freddo e migliorato dal movimento e dal caldo

POSOLOGIA: 5 granuli da una a 3 volte al dì, per 2 mesi.

  • Se il movimento dà sollievo
    Natrum sulfuricum 9 CH quando il dolore è associato a rigidità, oppure aumenta con il clima umido e si allevia invece con il movimento lento e cauto.

POSOLOGIA: se ne assumono 5 granuli al giorno e si prosegue la cura per 3 mesi.

  • Contro il disturbo acuto al mattino
    La Boswellia serrata ha una potente azione antinfiammatoria e analgesica, alleviando dolore e rigidità mattutini dell’articolazione e migliorandone la mobilità. Inoltre, a differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi, non irrita le pareti gastriche e non ha effetti collaterali.

POSOLOGIA: in crema, spalmandone una piccola quantità sulla zona colpita, oppure 800mg di estratto secco in compresse o capsule, 2-3 volte al dì, lontano dai pasti.

  • Prova la rosa canina
    L’estratto di rosa canina ha una valida azione antinfiammatoria, in grado di ridurre il dolore nei pazienti affetti in particolare da artrosi dell’anca e del ginocchio, producendo anche una generale diminuzione dei sintomi della patologia.

POSOLOGIA: 40 gocce di tintura madre in poca acqua naturale, 1-3 volte al dì.

Fai dell’attività fisica

La mancanza di movimento è tra le cause che favoriscono l’artrosi. Fare dell’esercizio fisico aiuta a conservare le articolazioni sane e la tonicità muscolare necessaria per assorbire il carico che va a pesare su di esse. L’attività fisica mirata, poi, può alleviare il dolore e migliorare la mobilità di chi già soffre di artrosi. È bene però non praticarla nella fase acuta del dolore.

Bacino: sede delle energie legate alla sessualità, qui nasce la vita.

Il bacino contiene organi e funzioni legati ai bisogni primari e alle radici profonde della vita fisica e psichica. E secondo studi recenti i nervi che governano le funzioni di questa zona, e in particolare quella sessuale e riproduttiva, hanno una certa autonomia rispetto al controllo del cervello.

La posizione centrale del bacino lo rende al centro di importanti attività umane legate al bioritmo dell’organismo. La zona pelvica è coinvolta nei processi di depurazione dell’organismo che si realizzano attraverso il funzionamento dell’apparato escretore.

Per la sua vicinanza anatomica alla zone più erogene del corpo umano, il bacino è stato spesso associato anche alla sfera della sessualità. Pulsioni, istinto e animalità del desiderio caratterizzano abitano questa zona del corpo dove si trovano i nervi pudendi che concentrano l’energia dell’eccitazione negli organi e nei tessuti muscolari che circondano l’area.

Un altro simbolo che è spesso abbinato al bacino è la fertilità poiché le pelvi durante il rapporto sessuale diventano il luogo d’incontro intimo con l’altro in cui può nascere una nuova vita. La dimensione affettiva incontra quella funzionale a livello scheletrico dove l’osso dell’anca risulta fondamentale perché funge da sostengo totale della colonna, del tronco e della testa oltre alla distribuzione dell’intero carico sui due arti inferiori.

 

Femore: rappresenta simbolicamente il procedere e l’andare avanti

L’articolazione tra l’anca e il femore ha segnato una tappa importante nell’evoluzione dell’uomo. Grazie infatti all’articolazione anca-femore siamo in grado di sollevare l’intero arto inferiore camminando in posizione eretta, attività che agli animali non sono in grado di svolgere.

Da questa funzione prende origine il simbolismo del femore, che è l’osso più lungo del corpo umano ed è legato indissolubilmente all’idea del procedere, del camminare, del muoversi. Questa fondamentale parte del corpo incarna la possibilità di spostarsi, andare avanti, correre, scappare, allontanarsi e cambiare direzione.

Le persone che soffrono di problematiche legate all’articolazione del femore mostrano quasi sempre una difficoltà legata all’autonomia motoria, allo sviluppo della personalità o della libertà di agire. Preservare lo stato di salute di questa articolazione è importante in quanto rappresenta un’articolazione fondamentale per l’uomo.

 

 

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